La Madonna ritorna al Santuario

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di Domenico Carbone

Si fa sempre più robusto il messaggio che rivolge mons. Renna ai cerignolani nelle varie occasioni pubbliche. E’ successo anche stamattina alle prime ore dell’alba durante l’omelia per il ritorno al santuario sull’Ofanto della Protettrice della Città, la Madonna di Ripalta.

 

Già dalle prime battute, il Vescovo, amato e che riama il suo popolo senza piaggerie, ha parlato dell’accidia come uno dei peccati capitali più diffusi nella nostra comunità, che oltre alla rassegnazione comporta pigrizia spirituale e materiale.

 

Il cristianesimo è storia, è religione della storia perché è cambiamento, è pronta al divenire delle cose così come ad affrontarle. La rassegnazione conduce al tedio, all’ozio, all’indifferenza che sono il contrario della premura e della sollecitudine che devono guidare l’azione dell’uomo in generale e, in particolare, del cristiano.

 

Ha poi proseguito richiamando ancora una volta gli adulti, che rimandano alle future generazioni il carico di esempi e testimonianze a cui si sottraggono durante il corso della loro vita. L’accidia, la latitanza degli adulti, il riferimento esplicito ai mali della società e della stessa Chiesa cattolica hanno risuonato forte nel Duomo Tonti come una esortazione paolina, che, come a Corinto mise quella chiesa e quella città davanti alle loro responsabilità.