Il messaggio augurale del vescovo Luigi Renna per la Pasqua 2019

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Si intitola Amare la Chiesa. Il Giubileo delle “pietre vive” di Cerignola (1819-2019) il messaggio del vescovo Luigi Renna ai suoi diocesani per la Pasqua 2019, in distribuzione nelle parrocchie in questi giorni e anticipato tra le pagine del mensile Segni dei tempi. Una Pasqua che quest’anno sarà caratterizzata da un significato particolare: i duecento anni di istituzione della Diocesi di Cerignola, unita aeque principaliter, alla sede episcopale di Ascoli Satriano: “Due secoli fa – scrive il Vescovo – precisamente il 14 giugno 1819, Cerignola, da ‘prelatura nullius’, cioè porzione di Popolo di Dio guidata da un arciprete, diveniva Chiesa diocesana, e veniva unita alla Diocesi di Ascoli Satriano”. Sarà, infatti, il vescovo Renna ad avviare le celebrazioni giubilari durante la messa crismale, celebrata in Cattedrale, nel giorno del Mercoledì Santo, il prossimo 17 aprile 2019. Perché proprio questi giorni? Perché, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, “Come Eva è stata formata dal costato di Adamo addormentato, così la Chiesa è nata dal cuore trafitto di Cristo, morto sulla croce”.

In questo “tempo di grazia”, che si concluderà con la solennità di Cristo Re, il 24 novembre 2019, il pastore della Chiesa locale individua in quattro “immagini della Chiesa” i punti fermi che guideranno il cammino della diocesi. E scrive: “Quella della Madre, anzitutto. […] Pensando a questa Madre, ci dobbiamo lasciar prendere sempre da un sentimento di gratitudine perché, inseriti in essa grazie al Battesimo, sulle sue ‘ginocchia’ abbiamo ricevuto il Vangelo, i Sacramenti, il ‘Padre nostro’, la devozione a Maria, i fratelli nella fede”. La seconda immagine è quella delle “pietre vive”: riecheggiando la prima lettera di Pietro, dove si legge che “quali pietre vive siete costruiti anche voi come un edificio spirituale”, il Vescovo ricorda, alla scuola di papa Francesco che “Ciascuno di noi ‘è una missione’”. La terza immagine riflette lo “specchio” disegnato dalla Lumen gentium, laddove i padri del Concilio Vaticano II evidenziano che se “Cristo è la luce delle genti,noi – afferma il Vescovo –  rifletteremo la Sua Luce e la testimonieremo su un mondo che ha bisogno di Lui”. Scaturisce da queste riflessioni la quarta immagine, l’ultima, che esprime l’“ospedale da campo”, richiamato da papa Francesco in un’intervista del 19 agosto 2013 e che il vescovo Renna assimila “ai tanti gesti di carità delle nostre parrocchie, alle Caritas, alle associazioni di volontariato, alle mense della carità, al Centro ‘Santa Giuseppina Bakhita’”.

Quattro immagini che, nel tempo giubilare della Chiesa diocesana, esprimono l’impegno pasquale della locale comunità ecclesiale: dopo duecento anni, quello di essere “Madre feconda e Maestra premurosa, edificio di pietre vive, specchio della luce di Cristo sul mondo, ospedale da campo”.