Insulti all’assessore Cialdella: la solidarietà dell’Amministrazione Bonito

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“Esprimiamo solidarietà a tutti i non udenti sbeffeggiati da chi ormai parla solo per insulti”

“È indecente che si usino patologie serie, e quindi drammi personali di soggetti terzi, per insultare un avversario politico: ogni giorno l’ex sindaco sciolto per mafia supera l’asticella del vivere civile nel tentativo disperato di creare scompiglio e aizzare una frangia di pochi accoliti nei confronti di questa Amministrazione. All’assessore Sergio Cialdella va la mia solidarietà personale e quella dell’intera giunta”.

Il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, esprime profondo dissenso rispetto alle parole dell’ex primo cittadino Franco Metta che, in una trasmissione radio, ha definito “sordomuto”, con chiara accezione dispregiativa, l’assessore Sergio Cialdella: “Non sfuggirà – rimarca Bonito- l’attenzione che l’assessore Cialdella, anche per una nota sensibilità familiare, ha da sempre avuto nei confronti dei non udenti, facendosi promotore e sostenitore delle associazioni che guardano ai diritti dei più fragili. Tutto questo, che in un mondo civile sarebbe encomiabile, diventa un insulto meschino e vergognoso da parte di chi, come Metta, vive costretto nel dramma della sua irrilevanza personale e politica”.

“A tutti i non udenti della mia città esprimo vicinanza e sostegno, perché l’utilizzo di certi termini in chiave dispregiativa è un atto deprecabile che nemmeno negli ambienti più triviali è consentito. Metta non sa più come far parlare di sé, visto che sarà ricordato solo per le frequentazioni mafiose o per le parolacce e per gli insulti. La sua figura si riduce solo e soltanto a quello: una spregevole macchietta che parla da solo in una cameretta buia”.

“A quanti si vestono di bei sentimenti e di perbenismo- da Sgarro a Vitullo, da Moccia a Pezzano-, e che confondono perfino una citazione letteraria per vilipendio (a proposito di ‘opinare, squittire e ruttare pensieri scomposti’), chiedo se questa volta intendono prendere le distanze dal loro (nuovo) capo politico: so di pretendere molto, perché l’onestà intellettuale purtroppo non appartiene a tutti”, conclude il primo cittadino.