Grano, ai “DURUM DAYS” Confagricoltura sollecita risposte

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Nicola Gatta: “L’industria dica da che parte sta sull’istituzione della Cun, la Regione faccia sentire la sua voce”

La filiera del grano adesso ha quanto mai bisogno di guardarsi negli occhi. Ai “Durum days”, l’ormai tradizionale momento di confronto sulla produzione mondiale che si tiene ogni anno a Foggia, Confagricoltura ha assunto una posizione chiara sui numerosi temi sul tappeto: dal Piano Cerealicolo nazionale, ai contratti di filiera, all’istituzione della Cun nazionale per la rilevazione del prezzo del grano duro, organismo ormai imprescindibile per il mercato e che Foggia – il Granaio d’Italia – si candida a ospitare come deliberato, prima associazione agricola a farlo, dalla giunta nazionale di Confagricoltura. Sollecita “più collaborazione all’interno della filiera”, il presidente nazionale della sezione economica Cerealicoltura, Nicola Gatta: “Sulla competitività del comparto cerealicolo pesa la frammentazione delle varie componenti, si rende necessaria più collaborazione per evitare fughe in avanti. Ma chiediamo anche una chiara visione delle problematiche: due anni fa era stato promosso dal governo il Piano cerealicolo nazionale, contributi di 100 euro a ettaro, ma gli agricoltori allo stato non hanno visto ancora un centesimo”. Pollice verso anche sui contratti di filiera, che Confagricoltura non contesta, tutt’altro, se però applicati così come vengono stipulati gli accordi: “E invece le intese sottoscritte un anno fa sono state modificate unilateralmente dalle industrie di trasformazione. Se pensiamo – dice Gatta – che la filiera possa crescere e svilupparsi a fronte di questi impedimenti si corre il rischio solo di alimentare illusioni. C’è invece bisogno della mano di tutti e che ognuno faccia la sua parte”. Il vicepresidente foggiano di Confagricoltura ha chiesto in tal senso l’intervento della Regione: “C’è bisogno di un garante istituzionale per regolamentare meglio le dinamiche di un mercato che molto spesso non mantiene fede alle intenzioni e nemmeno agli accordi sottoscritti”. Un garante istituzionale che Gatta non ha difficoltà a invocare anche per quanto riguarda la spinosa questione della Cun: “La vogliamo a Foggia e noi di Confagricoltura, il Presidente Giansanti, in primis, lo abbiamo detto prima di tutti pronunciandoci ai massimi livelli istituzionali. Fa piacere ora che altre organizzazioni la pensino come noi, ma al tempo stesso chiediamo all’Italmopa di chiarire il suo pensiero una volta per tutte su questo argomento. Vogliamo capire l’industria da che parte sta – ha concluso Gatta – rivendichiamo il primato della produzione in Capitanata. Crediamo anche che l’interprofessione debba tener conto della componente più debole della filiera, mi riferisco agli agricoltori. Tutte questioni che non possono continuare a rimanere sospese”.