Art Bonus anche per il restauro della chiesa del Comune

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Anche le erogazioni liberali destinate al restauro di una chiesa possono essere ammesse al beneficio dell’Art Bonus. È quanto conferma l’Agenzia delle Entrate che precisa che tali interventi rientrano proprio tra quelli di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.

La chiesa deve però essere di proprietà del Comune.

L’Agenzia delle Entrate ha precisato che il credito d’imposta spetta per le erogazioni liberali effettuate in denaro per i seguenti scopi:

interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;

  • sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione;
  • realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
  • realizzazione di interventi di restauro, protezione e manutenzione di beni culturali pubblici qualora vi siano soggetti concessionari o affidatari del bene stesso.

L’Agenzia delle Entrate ritiene che le erogazioni liberali di cui trattasi destinate al restauro dell’edificio monumentale sopra decritto sono ammissibili al beneficio dell’Art-Bonus dal momento che il bene culturale è di proprietà del Comune e che gli interventi così come prospettati nell’istanza rientrano tra quelli di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.