“Mammomobile”: il resoconto delle due prime giornate

L’adesione delle donne ha raggiunto la percentuale del 43%. Oltre il 90% non aveva mai fatto una mammografia

Bilancio positivo per le prime due tappe del “Mammomobile”, il camper dotato di mammografo per gli Screening di Prossimità, che ha avviato le sue attività il 28 agosto scorso a Celle di San Vito e il giorno successivo a Roseto Valfortore.

Centoventi le donne invitate complessivamente, sessanta al giorno.

A Celle di San Vito, dove è stata invitata anche una parte delle donne residenti nei comuni di Faeto e Castelluccio Valmaggiore, l’adesione delle donne alla mammografia gratuita è stata del 42%; a Roseto Valfortore ha raggiunto il 43%.

Oltre il 90% delle donne sottoposte a screening non aveva mai fatto una mammografia e, probabilmente, non l’avrebbe mai fatta proprio per la distanza dai centri erogatori del servizio.

Un traguardo importante – commenta il Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla – soprattutto se confrontato alla media di adesioni registrata in provincia nei primi sei mesi del 2019, pari al 33%. Il trend in crescita ci mostra che la strada che abbiamo scelto per incrementare le adesioni nei piccoli comuni è quella giusta. Continueremo lungo questa direttrice per aumentare sempre più la partecipazione delle donne al programma di screening”.

La Direzione Generale ringrazia, pertanto, tutte le donne che hanno accolto l’invito della ASL allo screening mammografico, gran parte delle quali, appunto, ha dichiarato di non aver mai fatto una mammografia in precedenza.

Un grazie particolare – conclude Piazzolla – va anche alle donne che, pur non aderendo allo screening, hanno contattato la Segreteria del Centro Screening segnalando di aver già effettuato una mammografia autonomamente negli ultimi due anni. Questo, ci permette di avere una maggiore chiarezza del dato relativo alle donne monitorate complessivamente sul territorio provinciale e, contemporaneamente, di aprire un canale diretto con le donne che, ci auguriamo, in futuro possano scegliere di concludere il percorso della prevenzione oncologica nelle nostre strutture”.