Continua in Cattedrale la mostra su La Città di Cerignola nelle relationes ad limina dei suoi Vescovi

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Dopo l’inaugurazione dello scorso 3 settembre 2019 e l’esposizione nella “Sala dei Vescovi” dell’episcopio, la mostra su “La Città di Cerignola nelle relationes ad limina dei suoi Vescovi (1821-1921)” continua da sabato, 21 settembre 2019, tra le navate della Cattedrale cittadina. A suggerire il trasferimento dei ventotto pannelli nel Duomo “Tonti”, cuore delle celebrazioni giubilari che, quest’anno, stanno caratterizzando il nutrito calendario del bicentenario della erezione della arcipretura nullius di Cerignola a sede vescovile (1819-2019), è stato il successo di pubblico e di visitatori riscontrato dall’iniziativa culturale.

Per volontà del vescovo Luigi Renna, convinto assertore della necessità di arricchire il fondo diocesano con la copia delle relationes ad limina conservate nell’Archivio Segreto Vaticano, la mostra ripropone le “voci” dei vescovi che hanno descritto, tra il 1821 e il 1921, l’identità della realtà ecclesiale di Cerignola. Ad arricchire le informazioni documentali contribuisce parte del patrimonio fotografico, in parte inedito, gentilmente messo a disposizione dall’Archivio “Luigi Belviso” di Cerignola. «Tra i pannelli della mostra – afferma il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della Chiesa nell’UPS di Roma e nella FTP di Bari, coordinatore scientifico della mostra – non si parla “dei” vescovi, dei quali si è ricostruita una breve scheda biografica, ma parlano “i” vescovi, nella maggior parte dei casi con il riferimento a quanto riportato nella loro prima relatio».

La sintesi dell’indirizzo metodologico costituisce, infatti, «la prospettiva che ha guidato la realizzazione della mostra – continua il docente – che illustra il rapporto fra Chiesa e società in un secolo di storia ponendo, in una lettura sinottica, da una parte il parere episcopale, dall’altra i contributi di ecclesiastici come Arcangelo Lupoli e Luigi Conte, di meridionalisti come Pasquale Villari, di autorità governative come Riccardo Secchi, nonché alcune “fonti” conservate nelle raccolte archivistiche diocesane, comunali e provinciali, dalla cui osmosi emerge un articolato profilo della Cerignola tra XIX e XX secolo delineata nei suoi aspetti non soltanto ecclesiali, ma anche sociali ed economici, politici e civili».