Carcere minorile di Bari, evasione  annunciata di un detenuto.

Evasione vecchia maniera nel carcere minorile “fornelli” di Bari ove un detenuto che si trovava al primo reparto, dopo aver fatto un buco nella parete si è calato giù nel giardino antistante l’alloggio del direttore del carcere per poi allontanarsi  in tutta libertà.

Poteva anche andare peggio poiché gli altri due ragazzi che occupavano la stanza  hanno preferito rimanere in carcere.

Il  diciassettenne napoletano autore della rocambolesca fuga era ristretto presso il  carcere minorile di Bari da Dicembre 24,  imputato di omicidio ed altro sarebbe  riuscito(forse con l’aiuto degli altri ci dicono ) a fare il buco  nell’arco di una notte,   poiché i muri sarebbero fatti con il tufo che come sappiamo   non è per nulla resistente, anzi.

Lo stesso viene ricercato su tutto il territorio   oltre che dalle forze di polizia anche dai poliziotti in servizio presso il carcere minorile richiamato in servizio che da agenti del nucleo investigativo della polizia penitenziaria , anche  se considerata la gravità dei reati di cui era accusato potrebbe  essere  già lontano grazie a complici che lo avrebbero  aspettato  all’esterno del “fornelli” 

Da tempo il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria chiede all’amministrazione di attenzionare il “fornelli” di Bari poiché  i gravi avvenimenti avvenuti  nei mesi scorsi (prima un tentativo di rivolta e poi  di evasione di tre detenuti  bloccati da un ultimo cancello prima della libertà dopo aver mandato all’ospedale dei poliziotti)  erano un chiaro campanello d’allarme   affinchè si cambiasse qualcosa nella gestione della sicurezza.

Proprio per questo diffidiamo  l’amministrazione a voler cercare facili colpevoli nei poliziotti di servizio, in quanto  le colpe potrebbero essere di chi amministra la sicurezza e le risorse umane, poiché costringe per esempio,   gli agenti  a lavorare ininterrottamente  dalle ore 14 alle ore 7 del giorno successivo  (turni pomeridiani, serali  e notturni) ed il poliziotto in servizio  proprio nella sezione  da cui c’è stata l’evasione non  fruiva di riposo da oltre 20 giorni(23).

Proprio per questo chiediamo un ispezione ministeriale  che ascolti i lavoratori (che ci dicono)  siano ormai esasperati da una gestione  della sicurezza che farebbe acqua da tutte le parti.

Per quanto riguarda poi  la gestione dei minori nelle nostre carceri diciamo basta a questa indulgenza e giustificazione  per dei giovani che commettono reati gravissimi(omicidi ed altro) e che grazie a ciò  passano pochi anni  in cella  per poi uscire  grazie a percorsi di “rieducazione”, mentre le vittime rimangono seppellite sottoterra.

Il SAPPE ritiene che solo gli stolti e gli ignavi possono continuare   ancora giustificare comportamenti che andrebbero puniti con il massimo delle pene così come accade nelle civiltà più evolute come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, mentre da noi la cultura del perdono e  dell’indulgenza  fa si che questi criminali  a tutti gli effetti che in alcuni casi sono più violenti e brutali degli adulti, possano  ritornare liberi  dopo poco tempo per  continuare a delinquere .

Il SAPPE ritiene che debba essere rivisto il codice penale per quanto riguarda i minori che  sono oltremodo tutelati nonostante l’efferatezza e la gravità  dei reati commessi.