Convegno regionale Caritas “spalancare le porte – a nessuno venga mai a mancare la speranza di una vita migliore”

Si svolgerà il 14 e 15 Giugno il Convegno Regionale Caritas dal titolo “Spalancare le Porte – a nessuno venga mai a mancare la Speranza di una vita migliore”. Il titolo riprende la Bolla di indizione del Giubileo “Spes non Confundit” di Papa Francesco.

Il convegno si svolgerà tra Foggia e Borgo Mezzanone, scelta che i direttori delle Caritas di Puglia, insieme al Vescovo Delegato per la Caritas Mons. Ferretti Arcivescovo di Foggia-Bovino, hanno voluto con forza per rimettere al centro delle comunità parrocchiali il tema dell’accoglienza e della Speranza.

La scelta del luogo non è solo simbolica, ma i direttori insieme ai membri delle equipe diocesane, hanno deciso di vivere un momento giubilare di conoscenza, riflessione e animazione territoriale in quei luoghi che rappresentano per noi credenti sfide concrete per testimoniare la nostra fede.

“La Chiesa di Puglia – dichiara Mons. Ferretti, arcivescovo di Foggia Bovino – guarda con tristezza e compassione alla condizione di tanti che, venuti in Italia da tante situazioni difficili, cercano un luogo di riscatto e di futuro. Uomini e donne in cerca di un lavoro onesto, sono invece sfruttati e vivono nell’illegalità, facile preda dei caporali e delle mafie. Le Caritas pugliesi non possono restare indifferenti ma vogliono promuovere la vita di chi, anche se non è nato in Italia, è nostro fratello”.

“Questo convegno – dichiara don Pasquale Cotugno, delegato Caritas Puglia – sarà un momento per ricordare a tutti noi come chi vive nelle nostre periferie non deve essere considerato esclusivamente né come un problema da risolvere né come soggetto con dei bisogni da soddisfare. Se non riusciamo a rimettere al centro delle nostre comunità i poveri e i fragili le nostre stesse comunità non riusciranno mai a vivere pienamente il Vangelo. Il ghetto di Borgo Mezzanone, come tutti gli altri ghetti presenti nella nostra Regione, altre ad essere luoghi di prossimità devono essere rimessi al centro di una politica che deve rivedere i processi di integrazione e cittadinanza”.