Una clip della 3^ Edizione dello spettacolo “Insieme si può in armonia – Cerignolani and Friends” realizzato dall’ Associazione Insieme per l’Autismo – Un Mondo dentro il Mondo – Onlus.
Savino Zaba presenta il libro “Parole parole…alla Radio”
Un saggio storico-liguistico che ripercorre l’evoluzione della radio dagli anni venti fino ad oggi, questo è il regalo che Savino Zaba si è fatto per i suoi primi 30 anni di radio.
L’autore offre uno squarcio del mondo radiofonico, coniugando in modo singolare l’excursus storico del linguaggio nel nostro Paese alle più preziose testimonianze a riguardo. Il libro si impreziosisce anche del contributo di nomi importanti della radiofonia italiana – tra cui Carlo Conti, Linus, Michele Mirabella, Rosaria Renna, Enrico Vaime, Zap Mangusta – con la prefazione di Renzo Arbore che così esordisce: «La radio è una palestra straordinaria e la sua forza è la grandissima agilità…si avvale del potere della parola e della venerazione per la fantasia».
Giornata mondiale delle vittime dell’amianto
Oggi, 28 aprile, si celebra la giornata mondiale delle vittime dell’amianto, una ricorrenza necessaria per ricordare che ancora oggi nel nostro Paese muoiono 4mila persone ogni anno per tutte le malattie asbesto correlate, con oltre 21mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2012 (ben sei mila casi in più rispetto al precedente aggiornamento del Registro nazionale mesiotelioma di Inail risalente al 2008).
Purtroppo l’amianto è ancora diffusissimo e in diverse forme, sul tutto il territorio nazionale:le stime (per difetto) di CNR-Inail parlano di ben 32 milioni di tonnellate; il Programma nazionale di bonifica dei Siti di Interesse Nazionale conta 75mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto. Ad oggi le uniche notizie positive arrivano da Casale Monferrato, dove si è conclusa la bonifica del sito industriale della Eternit, e da Bari, dove è in corso la messa in sicurezza permanente del sito Fibronit . Il Ministero dell’Ambiente riporta 53.150 siti contenenti amianto, di cui solo 2.596 bonificati, 4.408 siti parzialmente bonificati e 46.146 da bonificare. Seppure si tratta dell’unico dato su scala nazionale, i numeri sembrano essere molto sottostimati, come dimostrano gli aggiornamenti provenienti da alcune regioni. Ad esempio nella sola Lombardia, stando al censimento aggiornato al giugno 2015, risultano circa 184 mila strutture contaminate da amianto. E in alcune regioni i dati sono ancora incompleti. Dai dati del Ministero infine risulta evidente il ritardo sugli interventi di bonifica, completati solo nel 5% dei casi. Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione a questa pericolosa fibra. Nonostante oggi siano stati messi in campo alcuni strumenti e incentivi ad hoc, gli interventi stentano ancora a partire purtroppo.
“A 25 anni dalla sua messa al bando l’amianto è ancora presente in migliaia di siti su tutto il territorio nazionale – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. Per questo è urgente intervenire tanto sui grandi siti industriali quanto sugli edifici pubblici e privati. Prima di tutto occorre completare il censimento e individuare le priorità di intervento, a partire dalle scuole e dalle strutture pubbliche. è necessario risolvere il problema dello smaltimento, dal momento che per la carenza di siti in Italia siamo costretti ad esportare all’estero ancora grandi quantitativi. Infine occorre promuovere una corretta informazione sul problema, per far conoscere gli strumenti messi a disposizione a livello nazionale e regionale, laddove esistono, come comportarsi per eseguire interventi corretti e infine sui rischi derivanti dall’esposizione alle fibre e allo smaltimento illegale dei materiali. Per questo Legambiente è attiva in diverse parti d’Italia con diverse campagne rivolte a cittadini e amministrazioni”.
fonte: legambiente.it
Due arresti per furto d’auto e resistenza
Due arresti per furto di autovettura e resistenza a pubblico ufficiale. La scorse notte alle ore 3,40, nell’ambito del controllo del territorio, una pattuglia della Polizia ha intercettato una Fiat Brava con due persone a bordo che alla vista degli agenti hanno tentato la fuga.
Ne è nato un un inseguimento terminato in via La Maddalena quando i due, tentando la fuga a piedi, sono stati bloccati. I due cerignolani, S.F. classe ’91 e V.M. Classe ’98, sono finiti ai domiciliari a disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, in in attesa del processo per direttissima.
Carnaroli con mazzancolle, pomodorino e basilico presso U’Vulesce
Una nuova prelibatezza per la rubrica “Cucina di Puglia” preparata dalla chef Rosario Didonna nella sua “hostaria U’Vulesce”.
GDF: Operazione Delirium tra Orta Nova e Cerignola
Le indagini sono nate dopo l’arresto, lo scorso 23 settembre, di un agente di Polizia Penitenziaria di Foggia che aveva introdotto presso il carcere mezzo Kg. di hashish e 9 grammi di cocaina.
Da quel momento sono partire delle indagini che hanno scoperto un florido mercato organizzato attraverso note vocali di whatsapp.
Questa mattina il GIP del Tribunale di Foggia ha emesso ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove persone (di cui 6 in carcere e 3 ai domiciliari) tra Orta Nova e Cerignola.
ASL FG: trasformazione dei Punti di Primo Intervento
Il Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla incontrerà i sindaci dei comuni sede dei PPI nei primi giorni di maggio per illustrare le modalità di riordino degli stessi che saranno trasformati in Punti di Primo Intervento Territoriali (PPIT).
L’incontro, inizialmente fissato per la scorsa settimana, era stato rinviato in attesa della riunione propedeutica tra i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Pugliesi e il Direttore del Dipartimento Regionale per le politiche della Salute Giancarlo Ruscitti, convocata proprio sul tema dell’Emergenza-Urgenza.
Come già dichiarato da Ruscitti, Piazzolla conferma che i Punti di Primo Intervento non saranno chiusi, ma integrati nella rete dell’Emergenza Urgenza 118.
La trasformazione, ribadisce, permetterà di avere nei comuni interessati un team di postazione fissa medicalizzata, collocata presso i Presidi Territori di Assistenza (PTA), dove sono già operativi gli specialisti che potranno, così, gestire non solo i codici bianchi e verdi, ma anche quelli gialli e rossi. Questo permetterà, in pratica, di assicurare un livello di assistenza superiore, adeguata agli standard nazionali.
L’inserimento all’interno della rete territoriale dell’emergenza urgenza 118 assicurerà un migliore coordinamento di tutte le attività essenziali per assicurare l’emergenza attraverso il coordinamento unico della centrale operativa.
Nei comuni turistici, poi, caratterizzati da un considerevole aumento della popolazione nei periodi estivi, le postazioni medicalizzate saranno raddoppiate come nel caso di Vieste dove, già durante la scorsa stagione estiva, sono state dislocate due ambulanze medicalizzate, a servizio della popolazione locale e dei turisti.
L’Azienda sta predisponendo un cronoprogramma relativo alle fasi della riconversione in maniera graduale, in modo da garantire una continuità nel servizio dell’emergenza urgenza. Sarà, questa, una occasione, dichiara il Direttore Generale, per ultimare i servizi previsti nei Presidi Territoriali di Assistenza e sviluppare la specialistica ambulatoriale territoriale secondo il principio di prossimità delle cure e di aderenza ai bisogni delle popolazioni.
La riconversione, ma anche la riprogrammazione della rete dell’Emergenza Urgenza, compresi i Punti di Primo Intervento, saranno condivise con i sindaci dei comuni della provincia di Foggia.
Whatsapp vietato ai minori di 16 anni?

Il 25 maggio entrerà in vigore il nuovo Regolamento sulla protezione dei dati personali dell’Unione Europea e anche Whatsapp si adeguerà. La società, che fa capo dal 2014 a Mark Zuckerberg, ha comunicato cha la chat sarà utilizzabile solo ai maggiori di 16 anni.
Resta tuttavia un mistero su chi dovrà far rispettare questo limite. Infatti, secondo i dati Telefono Azzurro/Doxa del 2017, il 73% degli under 13 comunica abitualmente su WhatsApp e circa il 44% degli utenti di Facebook mente sull’età. Fatta la legge trovato l’inganno, la norma Europea è quindi facilmente aggirabile poiché sarà l’utente finale a dover dichiarare l’età senza esibire alcun documento.